domenica 23 giugno 2013

3° giorno 23 giugno Elounde Sitia (con divagazioni sul tema per i più forti fino a Erimoupolis e conseguente ritorno a Sitia)

Mattina caldissima, dormito non moltissimo, alle 8,30, in vista panoramica (dopo la solita salitissima di partenza) di Agios Nicolaos, il termometro segnava già 31 °C.

 
La strada sale e scende per i primi 20 – 30 Km in maniera abbastanza uniforme, poi, superata la località Istro, una salita terrificante, non tanto per pendenza (8% costante) ma per lunghezza e soprattutto per il caldo, qui siamo ormai alle due del pomeriggio, e il termometro segna oltre 38 gradi.

 
Massimo (io), preso da crampi, in località Mirsini, quando mancano circa 15 Km a Sitia, decide di aspettare l’autobus.


Racconto di Massimo:

A Mirsini, quando la salita continuava ancora per qualche km (4 o 5) prima dello scollinamento, la crisi tipica del ciclista mi ha preso, con crampi alle gambe e con forze praticamente assenti. Forse mi sono alimentato male, forse pochi sali, data la temperatura e il sudore prodotto, fatto sta che decido di fermarmi e di prendere l’autobus che sarebbe passato alle 16.15. In quel momento erano le 14.20. Nessuno aveva ancora mangiato, i compagni,  rassicuratisi  che non ero in preda alla sbornia del ciclista, proseguono..
Dopo essermi seduto, sotto il pergolato di una taverna, naturalmente continuando a bere acqua, sento voci greche che si rivolgono a me, sono le persone all’interno che con ampi segni delle braccia, mi invitano ad entrare.
Stavano mangiando e festeggiando qualcosa, erano cinque o sei, non giovani, tutt’altro, nessuno parlava inglese ma l’unica uscita in lingua italiana fu il classico “una faccia una razza”.
Ecco, a questo punto spuntare ’ospitalità greca, e in particolare cretese, si materializzò subito da mangiare anche per me, pesce al forno, patate, feta, polpo ai ferri, pane e, obbligatorio in conclusione, dato che avevo continuato a bere acqua, un bel bicchierino (bella dose comunque) di haraki, grappa. Bella esperienza e, nel nostro “esperanto”,  ci siamo perfettamente capiti. E io ho capito ancora di più che quello che c’è, nei bisogni della gente, soprattutto della gente mediterranea che non è preda delle rigide e ipocrite leggi comportamentali del nord,  è il bisogno di contatto umano, di  comunicare, di stare insieme, in una parola di vivere.



Ci siamo! Finalmente tutti a Sitia. Alcuni, mai domi e cioè Alessandro, Toni Valerio e Benassi, decidono di fare la variazione sul tema, cioè andare fino a Erimoupolis che sarà anche una bella spiaggia, ma per raggiungerla bisogna fare qualche km in più e, tra andata e ritorno, sono circa una cinquantina. Bravi!

 
Gli altri si spaparazzano sulla spiaggia fino alle 20.

Ottima la cena, ma ancora non immaginiamo a quali prelibatezze andremo incontro nei giorni successivi.

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