mercoledì 29 febbraio 2012

Via Francigena Maggio 2012

Ciao a tutti. E' ufficiale, quest'anno raggiungeremo Roma percorrendo la Via Francigena. Dopo aver valutato diversi itinerari, abbiamo deciso di rimanere in Italia e di partire dal garage di casa in sella alle nostre bici alla volta di Roma.

La Via Francigena è un antico e importante itinerario che congiunge il nord Europa con Roma, le cui origini risalgono al Medioevo. Un percorso di 1800 Km articolato di 79 tappe che parte da Canterbury, percorre la contea del Kent, arriva alla Manica, prosegue lungo le regioni francesi Nord Pas de Calais, Picardie, Champagne-Ardenne Franche-Comté, varca la frontiera Svizzera nei cantoni di Vaud e Vallese ed entra in Italia. Qui attraverso 44 tappe, solca sette regioni italiane -  Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio - ed attraversa 140 Comuni fino a raggiungere Roma, la Città Eterna.
Questo cammino è costituito da un insieme di strade che prevedono una ricca serie di alternative e varianti, tali da renderlo una sorta di ‘territorio-strada'. Nel Medioevo, infatti, a causa delle divisioni politiche, delle pessime e alterne condizioni viarie, non sarebbe stato possibile pensare a una strada vincolata ad un unico tracciato.
Ma è nel percorso storico dell'Arcivescovo di Canterbury, Sigerico, (effettuato nel 990 d.C.) che la Via Francigena trova una sua unitarietà ufficiale, fruibile, in termini progettuali, sia a livello turistico che di valorizzazione dei beni culturali ad essa afferenti.
Infatti, fra i numerosi documenti e memorie di viaggio che attestano l'antichità di questo percorso, uno dei primi e più famosi è proprio il Diario di Sigerico che intorno al 990, di ritorno da Roma dove si era recato in pellegrinaggio per ricevere direttamente dal papa Giovanni XV il "pallio", o mantello, vescovile, lasciò uno scarno ma preciso elenco delle 79 tappe, o submansiones de Roma usque ad mare, del viaggio compiuto dalla sede papale fino alla sua sede episcopale sulla costa atlantica
A Canterbury, la maestosa cattedrale - la Christ Church, Chiesa Madre del Regno - indica il Km 0, punto di partenza del cammino verso Roma e, idealmente, verso Gerusalemme. La città, nota per essere meta di pellegrinaggi devozionali alla tomba di Saint Thomas Becket, come narrato da Geoffrey Chaucer nei "Racconti di Canterbury", diventa pietra miliare dell'itinerario francigeno di cui Sigeric ci lascia una testimonianza scritta.
Il Consiglio d'Europa ha adottato l'itinerario di Sigerico, giunto a noi in un prezioso manoscritto conservato presso la British Library di Londra, come itinerario ufficiale del Cammino per Roma. La Via Francigena ufficiale è dunque quella documentata da Sigerico nel X secolo.
La Via Francigena è stata fin dall'antichità una grande arteria di comunicazione e meta di una delle peregrinationes maiores insieme a Santiago di Compostela e Gerusalemme; una "via di culture", come la definisce Jacques Le Goff, lungo la quale si è costruita l'Europa dei popoli. Proprio per questo motivo, è stata riconosciuta dal Consiglio d'Europa "Itinerario Culturale" nel 1994 e, successivamente, "Grande Itinerario Culturale", nel 2004.

Non potendo partire da Canterbury, incroceremo la Via Francigena verso Parma (Fornovo di Taro). Più guardo la cartina e più immagino le salite... Poveri noi..

Ci stiamo organizzando per ottenere la "Credenziale del Pellegrino", si tratta di una sorta di carta d'identità personale che compilata durante il viaggio e timbrata presso enti, municipi o parrocchie delle varie tappe sarà la testimonianza e ricordo del viaggio intrappreso e completato.

Ci sentiamo presto con altre novità!!

DRIN DRIN!!

lunedì 20 febbraio 2012

Come imbarcare una bici in aereo

Imbarcare una bici in aereo
Oggi vi diamo qualche consiglio per imballare la bici quando non si possiede una specifica borsa o una valigia rigida per il trasporto aereo.

Per fare un buon lavoro sono necessarie fascette da elettricista piuttosto lunghe, del nastro adesivo in carta (evita di lasciare colla sulle parti che vengono bloccate), dei cartoni e del pluriball.

Per prima cosa si devono sgonfiare le gomme, smontare il manubrio, smontare i pedali, smontare la ruota davanti.

Il manubrio verrà fissato in verticale al telaio della bici, la forcella ruotata di 180°, i pedali verranno fissati alle pedivelle, il tutto utilizzando il nastro adesivo.
Per quanto riguarda la ruota davanti deve essere posizionata circa al centro tra il tubo piantone e il tubo obliquo dal lato dove non è presente la catena. La ruota deve essere fissata con le fascette al telaio.


Anche la sella deve essere sfilata e fissata con il nastro adesivo. Visto che abbiamo ancora spazio è meglio utilizzarlo il più possibile inserendo e fissando componenti aggiuntivi (casco, scarpe, borracce ecc.) per rendere così più leggero il nostro bagaglio a mano.

Manubrio, sella, ruota davanti smontati

Come vedete la sella è stata fissata parallela al tubo obliquo, le scarpe sono state inserite al posto delle borracce e fissate con nastro adesivo e il casco è stato fissato alla ruota davanti con una fascetta da elettricista. Le borracce quindi sono state fissate al portapacchi posteriore con del nastro adesivo.
Per evitare spiacevoli colpi al forcellino, è stata tolta la catena e il forcellino è stato svitato e fissato ai raggi della ruota posteriore con una fascetta.
Successivamente si passa alla fase di "protezione della bici", si prende un cartone (va benissimo uno scatolone), lo si distende a terra e si appoggia la bici sopra.

Protezione in cartone nella parte basa della bici

Si inizia quindi a chiudere lo scatolone creando una specie di culla che protegga tutte le parti basse. Il tutto va fissato con nastro adesivo.

Si passa quindi alla chiusura definitiva della bici facendola diventare un vero e proprio pacco. Si distende a terra il pluriball e si appoggia sopra in orizzontale la bici. Si inzia con un primo giro di pluriball e si fissa, successivamente si rimette in "piedi" la bici e si comincia ad avvolgerla prima in orizzontale e poi in verticale.
Utilizzato pluriball per la protezione della bici

Il risultato finale è questo, la bici è pronta per essere spedita in aereo.
Bici protetta con pluriball. pacco ultimato

Per quanto riguarda la spedizione, la bici segue lo stesso iter di una normale valigia. La si porta al check-in come una normale valigia, vengono applicati gli adesivi con la destinazione come una normale valigia. Non viene però ritirata al check-in come una normale valigia in quanto essendo un bagaglio ingombrante, deve essere portata in un'area apposita dell'aeroporto dove vengono ricevuti, appunto, i bagagli ingombranti.

Buon viaggio!

DRIN DRIN!!

giovedì 16 febbraio 2012

Mountain bike sport estremo in Veneto

La Regione Veneto con la delibera regionale 1411 del 6 settembre 2011 (allegato A – sezione 6), ha classificato la MTB come sport estremo.
Cosa significa questo?
Significa che se durante un'escursione in MTB  in fuoristrada si ha un infortunio, l'eventuale intervento del 118 sarà a carico dell'infortunato. Questo non è applicabile soltanto agli agonisti, ma a chiunque decida di fare una scampagnata in bici in un qualsiasi tracciato collinare o montano.
Viene specificato nella delibera che "l'ambiente dell'infortunio deve essere impervio".
Cosa significa impervio? Un qualsiasi tracciato che non sia strada o al limite argine di canale!!
E quanto ci costa? Il tariffario lo trovate nell'allegato B. Ma facciamo qualche esempio:

Un intervento con ambulanza: 150,00 €
Un intervento con idroambulanza con infermiere: 180,00 €
Un intervento medico (importo aggiuntivo): 100,00 €

DRIN DRIN!!


Scarica la delibera

sabato 11 febbraio 2012

Iniziativa "Salviamo i ciclisti"

La scorsa settimana il Times di Londra ha lanciato una campagna a sostegno delle sicurezza dei ciclisti che sta riscuotendo un notevole successo (oltre 20.000 adesioni in soli 5 giorni).

In Gran Bretagna hanno deciso di correre ai ripari e di chiedere un impegno alla politica per far fronte agli oltre 1.275 ciclisti uccisi sulle strade britanniche negli ultimi 10 anni.

In 10 anni in Italia sono state 2.556 le vittime su due ruote, più del doppio di quelle del Regno Unito.

Questa è una cifra vergognosa per un paese che più di ogni altro ha storicamente dato allo sviluppo della bicicletta e del ciclismo ed è per questo motivo che chiediamo che anche in Italia vengano adottati gli 8 punti del manifesto del Times:

1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.

2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.

3. Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.

4. Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.

5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.

6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.

7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays

8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.

Cari direttori, il manifesto del Times è stato dettato dal buon senso e da una forte dose di senso civico. È proprio perché queste tematiche non hanno colore politico che chiediamo un contributo da tutti voi affinché anche in Italia il senso civico e il buon senso prendano finalmente il sopravvento.

Vi chiediamo di essere promotori di quel cambiamento di cui il paese ha bisogno e di aiutarci a salvare molte vite umane. Chiunque volesse contribuire al buon esito di questa campagna può condividere questa lettera attraverso Facebook, attraverso il proprio blog o sito, attraverso Twitter utilizzando l’hashtag #salvaiciclisti e, ovviamente, inviandola via mail ai principali quotidiani italiani.

Tutti gli aderenti all’iniziativa saranno visibili sulla pagina Facebook: salviamo i ciclisti

DRIN DRIN!!