venerdì 9 settembre 2011

3° Giorno Vourvourou - Stavros (101 km - 1320 m dislivello)

La colazione di stamattina è ottima, siamo quasi a bordo piscina, la temperatura è gradevole e la notte ci ha rigenerato. Certo la sella oggi non ci è molto simpatica ma non c'è alternativa. Come di consueto partiamo e al primo supermercato ci fermiamo per fare scorta d'acqua, una bottiglia a testa. Se poi non è sufficiente la prendiamo anche lungo la strada.
Anzi no, vorremmo partire ma Renato muove la bici e "sthehonnh" salta un raggio. Domenico lo consola: "Ne hai ancora una trentina da rompere..."
“Ok dai, andiamo”. Siamo lusingati dalla strada che ci troviamo di fronte, pianeggiante, scorrevole, le salite della giornata precedente sono lontane. Nooo! Dopo 10 km tornano di moda, scuotiamo la testa e ci rimettiamo con pazienza a scalarle. A mezzogiorno siamo a Pirgadikia, su una piazzetta di fronte al mare. Qui ci fermiamo per consultare le cartine e ne approfittiamo per prendere l'acqua, poi prendiamo della frutta, spunta anche il sacchetto della frutta disidratata presa all'Auchan. Alla fine prendiamo anche dei gelati. Sotto le piante sulle panchine si sta benissimo, ci sono alcuni cani randagi che però non ci danno fastidio anzi vogliono solo giocare un pò.
Alla fine invadiamo un bar e ci facciamo preparare dei toast e del caffè ghiacciato. "Partiamo?" "No dai, aspetta 2 minuti..." Continuiamo a posticipare la partenza finchè poi, uno alla volta, ci alziamo e raggiungiamo le nostre bici.
Una signora ci vede un pò incerti sulla strada da prendere, ci aiuta mostrandoci la salita che dobbiamo affrontare indicandocela anche sulla cartina. Da qui in avanti abbandoneremo il mare e ci addentreremo per un pò all'interno della penisola Calcidica. Anche qui per i successivi 25 km la strada sale e scende di continuo come il giorno precedente ma ci troviamo in una zona rurale con molti ulivi e campi incolti pieni si sterpaglie secche. Ogni tanto c'è un gregge di capre che pascola, i pastori alzano la mano in segno di saluto, i cani ci tengono d'occhio. 
Il caldo è tanto sia per il sole sia per l’asfalto bollente. L'abbronzatura in generale è quella tipica del muratore, si vedono nitidamente i segni dei calzini, delle maniche e dei pantaloncini. L'acqua delle borracce mischiata ai sali minerali è calda e fa abbastanza schifo.
Finalmente rivediamo la costa e il mare. Prima di arrivare ad Olympiada però c'è un gran Premio della Montagna da conquistare e ci riusciamo con una discreta andatura.
Raggiunto il paese facciamo un'altra sosta ristoro. Frutta, banane, pesche, frutta secca e biscotti, ovviamente anche l'acqua, indimenticabile.
La bici subacquea di Renato




Ci sbraghiamo su una pista ciclabile a ridosso della spiaggia, Eros ed alessandro si cambiano e fanno un tuffo, Valerio, più pigro entra in acqua con i pantaloncini da ciclista. Credo non sia stata una bella idea quella di Valerio, viaggiare con il fondello inzuppato d'acqua non è molto confortevole.
Ultimi 25 km ed arriviamo a Stavros dove concludiamo la tappa di oggi. Si tratta di un paese molto turistico con un viale dove si può passeggiare e fare acquisti. Molto frequentato da turisti dell’est europeo.
A Stavros riusciamo a trovare un albergo molto confortevole www.elanioszeus.gr con piscina. Dopo una giornata di fatiche è l'ideale. La frase più bella di oggi la pronuncia Renato a bordo vasca: "I'm sorry, we are Italians" riferendosi alle foto che ci facciamo scattare dai turisti che abbiamo attorno.
Al ristorante ci facciamo portare di tutto, tanto che il padrone a un certo punto ci dice: "Siete in 8 e avete ordinato 16 portate, di solito 8 persone prendono 8 portate". Alessandro con molta calma gli risponde (con un inglese oxfordiano): "Beh visto che siamo a 16, aggiungi altre 4 portate che facciamo conto tondo". Anche qui abbiamo lasciato il segno.






Scarica qui la traccia di oggi


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