giovedì 8 settembre 2011

2° giorno Gerakini - Vourvourou (124 km - 1760 m dislivello)

Lasciamo Gerakini e ci inseriamo sulla strada principale sempre molto trafficata. Dopo qualche km usciamo ed arriviamo a Metamorphosis. Costeggiamo le spiagge attraverso le viuzze interne del paese. Per noi è uno spettacolo poter ammirare finalmente da vicino l'acqua trasparente, non è altrettanto bello lo spettacolo che proponiamo ai turisti, che vedono passare questa carovana di 8 ciclisti seminudi ma con il casco in testa... Qualcuno ci fa qualche foto da lontano.
Attraverso la spiaggia raggiungiamo Paralia Nikitis dove scattiamo delle foto su un pontile. Dopo questa breve sosta ci mettiamo in marcia, l'andatura e forse un pò troppo turistica, la pagheremo in serata. A complicare un pò la giornata ci pensa Renato e il suo portapacchi che ai piedi di una salita si spacca e ribalta all'indietro entrambe le borse come fossero un aratro che deve solcare un campo. Chiaramente in un primo momento le risate si sprecano, poi però ci rendiamo conto che il danno è piuttosto ingente e richiede una riparazione importante. Mentre qualcuno studia il da farsi, altri mangiano mandorle dell'Auchan di Vicenza all’ombra di una siepe. Troppe mani sul portapacchi creano casino.. Decidiamo di rientrare in paese e cercare una ferramenta. 
 Fortunatamente nel nostro gruppo ci sono due esperti manutentori industriali, Alessandro e Valerio e un meccanico, Domenico quindi la risoluzione del problema avviene in men che non si dica. Chiaramente Renato pagherà in seguito birra a fiumi. Ripartiamo finalmente dopo una sosta sotto il sole cocente e verso le 13 ci fermiamo a Neos Marmaras.
Qui pranziamo in un bel ristorantino, il cibo è sublime e l'arietta fresca sotto la veranda invita alla pennichella e non certo a un tappone dolomitico.

Vabbè, siamo qui per pedalare quindi partiamo ma la voglia è tale che dopo pochi km ci fermiamo davanti ad una spiaggia e lì facciamo il bagno. Pagheremo anche questo in serata. Finalmente ci mettiamo in sella e la strada comincia a salire, continuiamo a vedere il mare alla nostra destra ma ora è molto più in basso. La strada costeggia i monti ed è piena di curvoni a destra e a sinistra. Raggiunto il punto più alto iniziamo finalmente anche la discesa che ci porta a Toroni. Lì perdiamo Valerio che invece di fermarsi ad aspettarci al bivio, prosegue a pedalare in compagnia del suo lettore MP3.
Lo aspettiamo per un pò intanto facciamo 2 chiacchiere con una signora che sta annaffiando l'erba del giardino, ne approfittiamo per rinfrescarci la faccia e riempire le borracce di acqua. Finalmente Valerio si accorge che ha fatto il vuoto dietro di se e gli viene il dubbio di aver sbagliato strada. Torna indietro e si becca anche qualche maledizione dal gruppo.
 Al bivio si decide se proseguire per la strada asfaltata o se prendere uno sterrato che accorcia il percorso ma che sicuramente sarà più duro da affrontare visto che si inerpica tra le montagne per poi raggiungere il versante opposto della penisola di Sithonìa. Si decide per lo sterrato. La strada va su che è una "bellezza" e noi saliamo molto allungati.

C'è chi sale velocemente e chi la prende con filosofia. Infatti non è importante chi arriva prima in vetta, l'importante è arrivare. Per di più la strada è dissestata, praticamente è una carrareccia utilizzata dalle poche famiglie di pastori che vivono sulle colline per spostarsi con le auto e per portare le greggi al pascolo. Noi notiamo subito le tracce del passaggio delle greggi...
Raggiunta la vetta ci lanciamo in una discesa sterrata senza esagerare con la velocità, il rischio di rompere i portapacchi è troppo alto e di ferramenta in quest’area sperduta non ne abbiamo viste, quindi occhio!!

 Raggiunta Sikia ci avviciniamo velocemente alla costa. Sono già le 19:00 e dobbiamo completare gli ultimo 40 km circa. La strada ahi noi non è pianeggiante, anzi comincia a salire sulle colline che costeggiano il mare. Siamo lunghi, non abbiamo quasi più contatto visivo l'uno con l'altro, quando in un momento di silenzio echeggia una voce: "FOOORAAATOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!" Tiriamo su la testa, chi ha capito: "comprato!" chi ha ha capito "c'è un gatto!" Alla fine invece ci rendiamo conto che Paolo ha forato la gomma, ovviamente quella dietro. Siamo già in ritardo, una foratura è l'ideale... Beh ci fermiamo in 4 gli altri proseguono perchè devono rincorrere Valerio che con il suo MP3 pedala beatamente. Eros tenta di fermarlo gridando il più possibile, alla fine lo manda a quel paese... ...quello più avanti!!

La sostituzione della camera d'aria è veloce anche se veniamo assaliti da una flotta di zanzare greche affamate. Fuggiamo e ci rimettiamo in cammino. Ormai il sole è sceso e ognuno comincia ad accendere il proprio faro. Chi ha solo quello posteriore, chi ha solo quello bianco e chi ha entrambi (bravissimo). Ci disponiamo quindi in fila. Sembra una processione religiosa con le candele rosse e bianche, manca solo il coro.
La strada qui è dura, tante curve ingannevoli che ci fanno sperare che inizi la discesa invece ci troviamo di fronte a salite ancora più impegnative. Ogni tanto troviamo una discesa che ci fa fiatare un pò ma avanzare diventa difficile perchè abbiamo già più di 80 km sulle gambe.
Ora è notte, dalla nostra abbiamo il cielo limpido e la luna che è quasi piena che ci permette di vedere la strada anche senza faro anteriore. Lo utilizziamo solo per segnalare la nostra presenza quando vediamo di fronte l'avvicinarsi di un’auto. Qui Alberto comincia ad avere difficoltà a far girare le gambe, probabilmente scarico di energie. Si ferma un paio di volte ma incitato da tutti riparte.
Ognuno va con il passo che riesce a tenere e io ed Eros distanziamo un pò il resto del gruppo. Sono stanco anch’io ma sembra che le gambe girino per inerzia, vado su agile, guardo la strada due metri oltre la ruota, non voglio vedere se ci sarà un'altra salita dopo la curva o se inizia un tratto pianeggiante, quel che c'è, c'è. L'importante non è arrivare primi ma arrivare sani e salvi. Mancano 15 km ormai ed anche Eros a un certo punto mi fa: "non è che hai una caramella comoda?!?"
Ho le tasche vuote, negli ultimi 30 km credo di aver mangiato 3 o 4 barrette. "Fermiamoci" gli dico e prendo dalla borsa destra due bustine di gel energetico e ce le spariamo giù. Aspettiamo un pò per vedere se il gruppo recupera ma non si vede nessuno. Meglio ripartire, li aspetteremo alla fine in paese. Ora stiamo decisamente meglio entrambi e raggiungiamo Vourvourou dopo circa un'ora.
Anche gli altri ci raggiungono dopo una ventina di minuti. In lontananza vediamo e sentiamo la processione religiosa che si avvicina a noi. Sono le 22:00 entriamo in un albergo a caso, riusciamo ad avere 3 camere, scarichiamo le bici, le leghiamo come solo noi le sappiamo incasinare e andiamo a mangiare vestiti così come siamo. Anche questa sera mangiamo piatti e tavolo.

Scarica qui la traccia di oggi

PER ALTRE FOTO PREMI L'IMMAGINE QUI SOTTO


Nessun commento:

Posta un commento